
Alessandro Bergamini
INFO SUL FOTOGRAFO:
Alessandro Bergamini© nasce a Bologna nel 1986. Vive e lavora a Finale Emilia (MO).
Si avvicina alla fotografia non più giovanissimo, motivato dalle emozioni che l’incontro di culture e genti, nel corso dei suoi numerosi viaggi, provocano in lui.
Inizia a fotografare con la vecchia reflex del padre e ben presto si appassiona alla tecnica, compiendo un lungo percorso che lo porterà a sviluppare lo …stile personalissimo che caratterizza i suoi scatti.
La sua è una ricerca costante: la ricerca della luce, del colore, dell’attimo ma soprattutto dell’interazione e del rapporto di fiducia con le persone che incontra; questa ricerca lo porterà -da autentico viaggiatore- a trascorrere periodi molto lunghi in luoghi remoti e in condizioni disagevoli, condividendo le vite che ritrarrà e comprendendone l’intima essenza.
Racconta: “Conosco quest’uomo anziano che beve un pò di chai da un piattino: il suo nome è Danaraj, sono stato ospite nella sua casa di Jodhpur. Danaraj veste di bianco e digiuna perché è in lutto per la morte della moglie. So della sua piccola attività di venditore di roti e della sua felicità velata di tristezza per il ritorno del suo primogenito Dharmendra da una città lontana, in occasione del funerale della madre.
Conosco lui e la sua vita.
Ma non voglio raccontarla con le parole, non è questo il senso del mio lavoro. Le immagini devono dire tutto, da sole”.
Questa grande spinta alla condivisione e alla comprensione della natura umana dona a Bergamini la facoltà di catturare la storia di un’esistenza attraverso un singolo istante e conferisce al suo lavoro una dimensione altra rispetto alla fotografia di viaggio o di reportage; i confini delle categorie vengono prepotentemente travolti e ciò che affiora è la pura espressione di un potente talento artistico.
Nel lavoro di Bergamini la dimensione documentaristica ed etnografica viene completamente accantonata: la sua è una ricerca puramente estetica ed emotiva, volta a suscitare una profonda empatia con l’essere umano. Cionondimeno, è sufficiente soffermarsi per un attimo su queste immagini perché la mente venga richiamata istantaneamente e spontaneamente a ricreare uno scenario, un contesto, a ripercorrere uno stile di vita totalmente alieno e sorprendente, a penetrare un intero universo il quale, ancorché mai vissuto nell’esperienza, si dipana magicamente davanti ai nostri occhi.
Negli scatti di Alessandro incontriamo l’essenza dell’individuo in una misura tale e con tale forza da permetterci di spalancare una finestra sul suo mondo.
Tanto può la sensibilità, lo sguardo di Bergamini: la sua cifra stilistica, fatta di uno sfocato magico dal quale emergono fluttuando mille colori e dalla profondità penetrante di occhi sempre incantati ed incantevoli, ci conduce a conoscere senza sapere, a comprendere senza l’ausilio della parola.
Negli scatti di Alessandro non accade nulla, nulla deve accadere: sono attimi sospesi nel tempo, schegge di una vita che possiamo ripercorrere in un istante attraverso la lettura di uno sguardo, di un volto segnato dal tempo, del drappeggio di un saree che ci riporta ad una magia millenaria e favolistica.
“La gestualità non è una rappresentazione, ma è la vita stessa in ciò che ha di irrappresentabile; è quella sequenza infinita che i gesti non rappresentano, ma presentano con quell’efficacia che può concedersi solo al visibile e al sensibile puro.”
FOTO DEL FOTOGRAFO: